Rigenerare denti e gengive? Ci pensano le staminali

È stata presentata una nuova procedura rigenerativa che sfrutta cellule staminali prelevate dalla polpa dei denti estratti, combinate con piastrine, acido ialuronico e proteine, per rigenerare osso e gengive in preparazione all’impianto dentale. Grazie a questa tecnica, i tempi di attesa per la formazione del nuovo osso possono ridursi fino a cinque mesi rispetto ai tempi tradizionali (che vanno da 4 a 12 mesi). Il campo dell’odontoiatria rigenerativa è in rapida crescita: in Italia la spesa attuale è circa 92 milioni di euro l’anno, e si stima che entro 5 anni possa arrivare a circa 138 milioni, trainata dalla domanda di impianti dentali e di procedure meno invasive.

Oltre alle staminali dalla polpa dentale, sono in uso anche altri materiali e tecniche: biomateriali di innesto (prelevati dal paziente o sintetici), gel contenenti proteine della matrice dello smalto dentale, polinucleotidi, acido ialuronico, e un composto chiamato PDRN (DNA purificato da pesci) in via di studio.La digitalizzazione e l’intelligenza artificiale entrano nel campo: si utilizzano reti neurali per analizzare radiografie e aiutare la pianificazione degli impianti, oltre a stampanti 3D per protesi personalizzate, puntando a una chirurgia sempre meno invasiva e più “biologica e digitale”.
ANSA.it

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